L'Università di Pavia è una
delle più antiche ed importanti università italiane ed europee, facente parte del gruppo di Coimbra. In particolare, le sue Facoltà di Medicina e Giurisprudenza
godono di un particolare prestigio in Europa per le loro ricerche
pionieristiche e per la loro tradizione secolare che ha visto molti alunni
illustri. Già a partire dall'anno 825 Pavia
fu sede di un'importante scuola di retorica istituita dall'imperatore Lotario I, che a sua volta ereditava la
tradizione di una scuola di diritto fondata dall'imperatore romano Teodosio I. Per tutto il periodo medievale la scuola fu in fiorente attività; nel XI secolo Pavia divenne sede anche di un'attestata scuola giuridica. È però solo grazie
all'imperatore VI, nel 1361, che a Pavia venne fondato uno Studium Generale, al quale papa Bonifacio IX riconobbe i medesimi diritti
delle Università di Bologna e di Parigi. Con diploma imperiale datato 1485 lo Studium Generale
venne poi trasformato in Università.
Il prestigio dell'ateneo crebbe nel
XV secolo,
ma la sua attività conobbe una brusca interruzione in seguito ai gravissimi
danni ricevuti dalla città per l'assedio subito nel 1525. Durante la dominazione spagnola
l'attività scientifica e didattica dell'Università risentì della situazione
stagnante.
La rinascita dell'ateneo avvenne
nella seconda metà del XVIII secolo grazie ai sovrani austriaci Maria Teresa e Giuseppe II. Grazie a loro
nacque la Scuola anatomica pavese. Dalla fine della Seconda guerra mondiale l'Università di
Pavia ha conosciuto un nuovo rilancio, dovuto in gran parte all'energia e
all'iniziativa dell'allora rettore Plinio
Fraccaro. Nel corso degli anni sessanta,
alle Facoltà tradizionali si sono aggiunte quella di Economia e Commercio e di Ingegneria.
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